Gli anfibi slacciati di Ernesto Guevara
Viaggio in Argentina sulle tracce del Che
Andrea Semplici, giornalista e giramondo, torna in Argentina sulle tracce del futuro eroe della revolución cubana, ritrova i luoghi dell’infanzia di Ernesto Guevara e ne ripercorre gli inquieti viaggi giovanili, quello in bicicletta, da solo, e quello con Alberto Granado sulla mitica motocicletta Poderosa, toccando Alta Gracía, Córdoba, Valparaiso, fino a Buenos Aires e al Cile.
Una dichiarazione d’amore per un Paese affascinante e per un mito intramontabile.
« Intuisco le ragioni del mio viaggio quando ricordo la partenza di Ernesto e Alberto in sella alla Poderosa II, la moto Norton che li aiuterà a scavalcare le Ande. El Che si aggrappa alle spalle dell’amico. La moto sbanda subito, rischia di finire contro un tram. I due amici non potevano immaginare fin dove sarebbero arrivati.
Risaliranno il Latinoamerica, gli uomini e le donne incontrati lungo questi chilometri senza fine cambieranno la loro vita. Niente sarà più uguale a prima. Capita in viaggio. Capita nei mutamenti di geografie.
Ho deciso di seguire passo passo questa trasformazione aiutata dall’andare di una vecchia motocicletta. Ma prima ho voluto fermarmi ad Alta Gracia, piccolo paese delle sierras di Córdoba: qui Ernesto visse la sua bella infanzia; qui si trova un museo diffidente verso il mito del Che e gentile verso quel giovane argentino che voleva solo viaggiare.
Sono andato in cerca dei luoghi della gioventù di Ernesto a Córdoba e Buenos Aires. Poi ho seguito le tracce lasciate dai copertoni consumati della Poderosa. Mi hanno fatto attraversare la coda di un continente, da oceano a oceano, dall’Atlantico al Pacifico. Da Buenos Aires alla luce meravigliosa di Valparaíso. È un bel viaggio. Questo è un invito a partire con in mano la mappa disegnata, sessanta anni fa, da questi due ragazzi. Un cammino di scoperte e nostalgie. »