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Nel cuore delle Alpi Liguri
Andrea Parodi | Cogoleto | 2012 | pagine 272 | 15 x 20

Nel cuore delle Alpi Liguri

Escursioni nei gruppi del Marguareis e del Mongioie

La collana “Sentieri e rifugi” era stata inaugurata nel 2010 dalla guida sulle Alpi Marittime orientali e centrali, numero 2 in ordine geografico. Ora esce finalmente la guida sulle Alpi Liguri, contrassegnata dal numero 1.

Quest’ultima è dedicata ai gruppi montuosi del Mongióie e del Marguaréis, posti all'estremo lembo sud-occidentale della catena alpina ed affacciati verso il Mar Ligure che, nelle giornate limpide, fa capolino all'orizzonte. 
 
Si tratta prevalentemente di montagne calcaree, caratterizzate da spettacolari paesaggi carsici e da dorsali erbose ampie ed estremamente panoramiche, che a inizio estate regalano magnifiche fioriture.
 
Grazie alle loro quote non troppo elevate, le Alpi Liguri furono frequentate dall’uomo fin dalla preistoria, e ancora oggi su queste montagne s’incontrano innumerevoli tracce lasciate dalle antiche attività dei montanari: mulattiere e sentieri che risalgono a tempi remoti, piloni sacri, chiesette, villaggi e casolari di pietra sparsi sul fondo e sui fianchi delle vallate.
 
Oltre ai sentieri percorsi dai pastori, nelle Alpi Liguri si conservano tracce e ricordi di remote vie del sale e dell’olio, la cui memoria permane tuttora in alcuni toponimi, tra cui “Passo delle Saline” e “Pian dell’Olio”.
 
Sono montagne bellissime anche in autunno: con il giallo dei larici e dei faggi, il rosso dei ciliegi, con l’atmosfera sospesa, quasi incantata, che precede l’inverno, con l’aria tersa che scopre panorami impensabili nella maggior parte delle giornate estive, con la luce ancora calda del vicino Mediterraneo.
 
La nuova guida, intitolata “Nel cuore delle Alpi Liguri - escursioni nei gruppi del Marguaréis e del Mongióie”, descrive ben 118 itinerari escursionistici, che si snodano sul lato italiano e su quello francese della catena, nelle valli: Tanaro, Casotto, Corsaglia, Maudagna, Éllero, Pésio, Colla, Vermenagna e Roya
 
Gli artefici dell’opera, questa volta in collaborazione con il Parco naturale del Marguaréis, sono gli stessi della precedente guida sulle Alpi Marittime: Andrea Parodi (già autore ed editore di numerosi libri riguardanti la Liguria e le Alpi sud-occidentali), Roberto Pockaj (guida naturalistica ed autore del sito www.alpicuneesi.it) e Andrea Costa (autore del sito www. gambeinspalla.org). 
 
La nuova guida è uno strumento ideale per approfondire la conoscenza con le Alpi Liguri fra Tanaro, Roya e Vermenagna: descrive dettagliatamente tutti i sentieri d’accesso ai rifugi, i percorsi della GTA e della Via Alpina, il giro del Marguaréis e del Mongióie, la Balconata di Ormea, le traversate da rifugio a rifugio e le più agevoli vie di salita alle vette.
 
Non è rivolta soltanto agli escursionisti esperti ed allenati: oltre che per le lunghe traversate e le ascensioni alle cime, può essere utilizzata per programmare brevi e facili escursioni che portano a rifugi, laghetti, antichi villaggi, conche erbose, cascate e valichi, indicati nelle descrizioni come mete intermedie ed elencati nell’Indice dei luoghi in fondo al volume.
UN ITINERARIO:
Valdarmella - Colla dei Termini - Cima Ciuaiera
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 985 m fino alla Colla dei Termini; 1154 m fino alla Cima Ciuaiera.
Tempo di percorrenza: 3-3.30 ore fino alla Colla dei Termini; 3.30-4 ore fino alla Cima Ciuaiera.
Bella salita lungo la vecchia mulattiera, recentemente riattata, che collega la frazione di Valdarmella all'importante valico della Colla dei Termini. Per l'esposizione a sud, la gita è consigliabile soprattutto in primavera e autunno.
Splendidi castagneti da frutto nella parte bassa, poi boscaglie e infine pascoli con panorami via via più ampi impreziosiscono questa lenta ascesa. Dalla Colla dei Termini, continuando a salire per prati, si raggiunge senza difficoltà la Cima Ciuaiera, nodo orografico tra le valli Tanaro, Corsaglia e Casotto.

Accesso stradale: a) Usciti al casello di Ceva dell'autostrada Torino-Savona si segue a destra la strada per Imperia fino ad Ormea. Al fondo di piazza della Libertà, si imbocca la stradina per Valdarmella, che si raggiunge lasciando a destra la diramazione per Villaro.
b) Dal casello di Imperia Est o da quello di Albenga dell'autostrada Savona-Ventimiglia si va a Pieve di Teco, poi si prosegue per il Colle di Nava e Ormea, dove s'imbocca a sinistra la stradina per Valdarmella.

Itinerario: dal piccolo parcheggio subito oltre la chiesa di Valdarmella (1021 metri) si procede per un breve tratto sulla strada asfaltata che porta alle Case Benzi, quindi si prende a destra il sentiero che sale a Perondo (tratto in comune con la Balconata di Ormea). Si svolta subito a sinistra per attraversare un rio su una passerella davanti ad una bella casa di pietra, poi si ritorna a destra su una carrareccia che s'innalza tra gli alberi. Si passa alle spalle di una casa rurale e si procede in salita diagonale su ampia mulattiera, in un bellissimo castagneto da frutto. La mulattiera prende quota nel bosco con lunghi tornanti: al secondo di questi si lascia a sinistra la diramazione (non segnalata) che porta alle poco lontane Case Benzi. Giunti su un costone a 1180 m circa, s'incontra un bivio: si trascura il tracciato della Balconata, che taglia a destra verso Perondo Sottano, per proseguire sulla vecchia mulattiera che s'innalza con comodi tornanti fra la vegetazione ora più rada, con vedute via via più ampie che spaziano dal Pizzo d'Ormea al Monte Armetta. La mulattiera sale fra antichi terrazzamenti, poi taglia a mezza costa verso nord-est, arrivando in breve alle case diroccate di Perondo Soprano (1370 m circa).

La vecchia mulattiera, che da qui si riduce a sentiero, taglia quasi in piano subito a monte delle case in rovina, e prosegue nella boscaglia verso la frastagliata cresta delle Panne. Si attraversa una pietraia e s'incontra un bivio, dove si va a sinistra in dolce salita. Seguendo radi segnavia bianco-rossi si procede tra i pascoli senza un vero sentiero. Si passa poco sotto due casolari in pietra, poi si raggiunge un abbeveratoio. Da qui si comincia a salire più decisi, seguendo la traccia della vecchia mulattiera che s'innalza a tornanti lungo il pendio erboso. A quota 1580 circa si attraversa un sentiero che taglia il pendio e si continua a salire in diagonale per pascoli, verso gli eleganti torrioni delle Panne. Si giunge così su un costone, che delimita a sinistra (destra idrografica) il marcato impluvio del Rio Conche. Innalzandosi sul costone, si arriva in breve ad una moderna stalla sul Piano dei Boari.

Attraversata l'antistante area di stabulazione degli animali, si piega a destra sulla carrareccia che serve l'alpeggio, abbandonandola subito dopo per risalire in diagonale sul prato i pochi metri che conducono ad un tornante della strada sterrata (1795 m), che collega Ormea alla Colla dei Termini, poco a monte di un largo dosso erboso con pilone votivo. Continuando lungo la strada sterrata che s'innalza fra i pascoli con ampi tornanti, dopo 2 km circa si raggiunge la marcata depressione della Colla dei Termini (2006 m, 3-3.30 ore da Valdarmella) sullo spartiacque fra Tanaro e Corsaglia.

Qui si lascia a sinistra la sterrata e, innalzandosi verso nord-est per l'ampia e panoramica dorsale erbosa, si raggiunge in mezz'ora circa la Cima Ciuaiera (2175 m), che offre una vista bellissima in tutte le direzioni.

Secondo Padre Ignazio Pelazza, il nome Ciuaiera deriva dal fatto che sul versante nord della montagna vi è un antro dove nidificano e si ricoverano i gracchi, chiamati localmente Ciuaje per il loro verso Ciuaaa Ciuaaa... (Saggio di toponomastica ormeese, pag. 103).

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