Linea arretrata, zona di resistenza, zona avanzata, sono alcune delle definizioni ricorrenti in questo volume dedicato al fronte dell’Isonzo e in cui sono ripercorsi, con mappe, schizzi e disegni provenienti dai principali archivi militari italiani e stranieri, i tracciati delle trincee realizzate nella pianura a difesa dei ponti e delle retroguardie. E’ la cosiddetta grande retrovia, polmone indispensabile per le attività condotte nel Settore Monfalcone dai reparti italiani del VII° Corpo d’Armata che operò sul fronte a mare fino alla ritirata dell’ottobre 1917.
Di questo particolare tratto del fronte carsico, stretto fra l’altopiano e il mare, è descritta anche la sistemazione difensiva costiera realizzata per impedire eventuali sbarchi avversari, colpire bersagli lontani con l’ausilio delle batterie della Regia Marina e sostenere le operazioni terrestri delle fanterie.
La seconda parte del libro è dedicata ai cimiteri militari di Monfalcone – dalla loro origine sino alla difficile gestione nel primo dopoguerra a fronte della necessità di una indispensabile rinascita urbana -, e ai cippi e ai monumenti commemorativi legati al conflitto. La realizzazione di questi manufatti comportò dei problemi di una certa rilevanza considerata la dimensione limitata dell’area geografica che comunque fu teatro delle gesta di ben otto Medaglie d’Oro e di innumerevoli atti di abnegazione e sacrificio dall’una e dall’altra parte.
Gli argomenti sono trattati con il criterio del confronto tra le diverse fonti documentali, modalità che rappresenta la linea-guida degli interventi di recupero e utilizzo delle memorie materiali del Parco tematico della Grande Guerra sulle alture di Monfalcone.