La valle di Non o Anaunia, come viene chiamata da Tolomeo nel II secolo d.C. (Anaunion) ricordando gli antichi abitanti della valle, citati nella famosa Tabula Clesiana (quod ad condicionem Anaunorum … pertinet), esposta nel piazzale antistante il Palazzo Assessorile a Cles, è la terra più ricca di castelli dell’intera provincia. La sponda destra e quella sinistra marcata dal torrente Noce (el Nòs) sono costellate da torri, masti, palazzi signorili e baronali fin dal primo medioevo, segnando profondamente il paesaggio naturale e umano della valle. Molti di questi eretti sopra castellieri preistorici, della cultura retica e celtica, rimarcando una continuità storica e geografica. Altri nati attorno alle arcaiche torri romane che segnavano il sistema viario della valle, mettendo in comunicazione l’area atesina con quella lombarda, i territori del nord – Val Venosta, Val d’Ultimo, Burgraviato – con quelli del mezzogiorno (Banale, Valli Giudicarie e l’area del Garda): la famosa Via Traversara diventata con il tempo Via Imperiale. Oppure la Via dei Reti/Räthersteig, ardito cammino che scavalca la catena delle Alpi Anauni collegando la valle con la piana dell’Adige.