Mercedes Bresso nella vibrante prefazione sottolinea che Reclus «nella sua opera immensa (ha scritto più di 30.000 pagine fino alla morte avvenuta nel 1905) sarà sempre preoccupato dalla libertà dei popoli dei quali scriverà la geografia.» Il grande geografo e anarchico francese pubblicò Storia di una montagna nel 1880. Secondo Claude Raffestin, che ha curato il commento alla presente edizione, il libro «è composto in modo da illustrare non soltanto la geografia ma soprattutto la filosofia della geografia che ha guidato Reclus lungo il percorso di tutti i suoi scritti. Reclus si è creato infatti un dispositivo al centro del quale ha posto se stesso per poter prendere in considerazione l’infinitamente grande, il macroscopico e l’infinitamente piccolo, il microscopico.»
Traduzione di Marcella Schmidt di Friedberg
Commento di Claude Raffestin
Con una prefazione di Mercedes Bresso