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Flavio Faganello

Flavio Faganello è nato a Terzolas, in valle di Sole (Trentino), nel 1933. In un territorio che era stato il campo di azione di una scuola fotografica di eccellente livello, Faganello è stato per quattro decenni testimone attento e attivo nella lettura dei modelli culturali del suo Trentino, impegnato in un profondo lavoro di documentazione che si spinge, con risultati sorprendenti, nella pura ricerca antropologica condotta con umana e intensa partecipazione. Dalla fine degli anni Cinquanta si costruisce un percorso professionale che sa coniugare con grande sensibilità le sue «storie» con il contesto del territorio e con gli uomini che ne sono protagonisti. Un lavoro continuo e coerente che si concretizza nei primi anni Sessanta con la ricerca sulla valle dei Mòcheni e che avrà un seguito naturale nel volume Gli eredi della solitudine, la fotoinchiesta condotta con il giornalista Aldo Gorfer nei masi chiusi del Sudtirolo (Premio Itas 1973). Nel 1966 il giornale La Nazione di Firenze gli assegna la medaglia d’oro per il reportage sull’alluvione. Contemporaneamente Faganello è impegnato anche sul fronte della catalogazione dei beni storico-artistici del territorio trentino e nel non secondario ruolo di fornitore di immagini per l’industria turistica. Sono anni nei quali raccoglie con partecipato affetto e con sorprendente continuità immagini della «sua» gente: il territorio nelle sue molteplici espressioni, la civiltà contadina, le tradizioni, la religiosità, il ruolo della donna nella società di montagna, gli inevitabili processi di trasformazione del tessuto sociale. Due importanti mostre antologiche rendono merito, in tempi diversi, a questo lavoro di ricerca: Storie di una storia. Immagini dal Trentino-Alto Adige presentata nel 1986 al Palazzo delle Albere di Trento e Storie trentine. Racconti fotografici di Flavio Faganello allestita nel 1996 al Museo Nazionale della Montagna di Torino. Gli stessi temi confluiscono nel 1993 nel volume Trentino-Alto Adige. Il mio mondo con il quale ottiene il suo secondo Premio Itas di Letteratura di Montagna. Gli ambienti internazionali legati al mondo della fotografia, dell’arte e della ricerca storiografica gli richiedono prestigiose partecipazioni ad eventi culturali e mostre di quegli anni: Heimat. Auf der Suche nach der verlorenen Identität al Museo Ebraico di Vienna nel 1995; Alpenblick. L’arte contemporanea e le Alpi alla Kunsthalle di Vienna nel 1998; Paesaggi italiani del Novecento a Palazzo Reale di Milano nel 1999. Sue fotografie sono pubblicate negli Annali della Storia della Fotografia (Einaudi) nel 2004. Autore prolifico, negli anni Novanta pubblica una ricerca decennale sugli Spaventapasseri e approfondisce con il volume Con voce di donna il delicato rapporto del ruolo femminile nelle Alpi. Nel 2001 cede gran parte del suo archivio alla Provincia Autonoma di Trento. Nel 2004 il presidente della Provincia gli conferisce l’onorificenza «Invitissima Aquila di San Venceslao» che dal 1339 è simbolo del Trentino. Negli ultimi mesi di vita Faganello, scomparso a Trento il 1 ottobre 2005, lavora alla scelta delle immagini per la mostra antologica Flavio Faganello. Opere 1955-2005 presentata al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona