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Tappe della disfatta

Fritz Weber

Friedrich Weber, chiamato “Fritz” già dalla sua infanzia, nasce a Vienna il 4 giugno 1895. Dal 1910 al 1915 Fritz riceve una formazione militare presso la Scuola dei Cadetti di Artiglieria a Traiskirchen (Bassa Austria). Nel maggio 1915 è arruolato in guerra come alfiere del sesto battaglione d'artiglieria nel Forte Verle (300 uomini, 10 cannoni, 15 mitragliatrici) sul fronte italiano. Dopo pesanti bombardamenti dell'artiglieria italiana il comandante abbandona il forte. Solo circa cinquanta uomini volontari tengono la postazione sotto il comando di Fritz Weber fino al ritorno della guarnigione completa. Partecipa a parecchie battaglie dell'Isonzo. Per le sue prestazioni militari e il suo impegno straordinario è decorato con la medaglia d'argento al valor militare e altri ordini. Dopo la caduta dell'Impero Austro-Ungarico, Fritz Weber - frattanto promosso capitano - rientra a Vienna con la batteria residua. La sua prima opera è il romanzo utopistico Die Toten der Svea (1930). Dal 1931 scrive parecchi libri trattanti gli eventi sul fronte meridionale austriaco nella Grande Guerra. Questi libri diventeranno delle opere classiche sulla guerra sulle Alpi e le dodici battaglie dell'Isonzo. Il racconto autobiografico Das Ende einer Armee (Tappe della disfatta), scritto nel 1933, sarà il suo più grande successo. Non è un libro di guerra ma ammonimento e commemorazione insieme. Poco dopo pubblica Isonzo 1915, Isonzo 1916, Isonzo 1917 (Dal Monte Nero a Caporetto) e Alpenkrieg (Guerra sulle Alpi 1915 -1917). Nella seconda guerra mondiale è richiamato in servizio militare e inviato sul fronte balcanico. Verso la fine della guerra è fatto prigioniero dalle truppe americane. Dal 1962 vive a Salisburgo. Nel 1970 si ammala gravemente e muore nel 1972 a Vienna. È sepolto nel mausoleo della famiglia Kaplan a Unterach am Attersee dov'è posta una lapide commemorativa.