L’autobiografia alpinistica della figura più rappresentativa delle alpi occidentali negli anni delle battaglie del sesto grado.
All’alba di lunedì 16 settembre 1946 sul Monte Bianco fa bello. Giusto Gervasutti in cordata con Giuseppe Gagliardone ne approfitta per tentare il marcato pilastro del Mont Blanc du Tacul, a sinistra della via Boccalatte salita nel 1936. Nel primo pomeriggio sono già a metà parete, ma il tempo si è guastato e la parte alta appare in cattive condizioni. Meglio ripiegare. Subito però la prima corda doppia si incastra. Gervasutti risale a liberarla e si appresta a calarsi nuovamente. All’improvviso Gagliardone che lo aspetta in basso sente un grido d’angoscia e vede il compagno passargli come un lampo a pochi metri sulla sinistra. Così, per un banale errore, muore il Fortissimo, leader sulle Alpi Occidentali tra le due guerre. Di lui e delle sue scalate anticipatrici ci resta solo questo libro, pubblicato poco prima della morte. Un classico intenso e drammatico, tuttora ristampato in Francia e negli Stati Uniti, che in Italia mancava da anni.