L'8 giugno del 1924 George Mallory e Andrew "Sandy" Irvine partirono verso la vetta dell'Everest. Alle 12,50, per un breve istante, le nubi che avvolgevano la cima si aprirono, e un loro compagno che stava salendo al campo 6, li scorse distintamente stagliati contro il cielo, sopra un salto di roccia, a breve distanza dalla vetta. I due non fecero mai ritorno, ma da sempre c'è chi sostiene che prima di scomparire nelle nuvole e nella leggenda abbiano raggiunto la cima dell'Everest, 29 anni prima di Hillary e Tenzing. Il ritrovamento del corpo di Mallory, nel 1999, non ha svelato il mistero; la discussione è ancora aperta. Un'altra discussione si è protratta per anni: perché il grande Mallory aveva scelto per compagno l'alpinista più giovane e inesperto della spedizione? A differenza di Mallory, su cui si è molto scritto, di Irvine si è sempre saputo poco, e sulla "strana" scelta sono state fatte le ipotesi più azzardate. "L'altro uomo dell'Everest", scritto da una pronipote di Irvine, rivela la personalità di quel giovane di 22 anni chiamato da Mallory a condividere la responsabilità e la gloria della prima ascensione della vetta più alta del mondo. Che forse Irvine e Mallory hanno raggiunto davvero.