Un diario, alcuni componimenti, due quaderni sono la testimonianza della Prima guerra mondiale vissuta da un soldato semplice di Vaiano Cremasco, un fante. Dopo aver combattuto per due anni in varie brigate, il 5 settembre 1917 Pietro Ferrari fu fatto prigioniero sull'Hermada, quasi a conclusione dell'undicesima battaglia dell'Isonzo. I suoi quaderni sono il racconto dell'esperienza al fronte e poi della prigionia a Belgrado, nella Serbia occupata dall'Austria, e infine del viaggio di ritorno al termine del conflitto. Agli orrori dei combattimenti seguono i morsi della fame, i maltrattamenti e le difficoltà del rientro in una patria sconvolta dalla guerra attraverso il nuovo Stato jugoslavo. Oltre al diario, il lavoro di riordino dei suoi quaderni comprende anche i versi e i canti che il soldato ha composto al fronte e che poi ha ricopiato in bella calligrafia alla fine della guerra.