«Le nostre artiglierie tacciono, non ci sono più. Quelle austriache riprendono vigore.»
Il tenente Tomaso Gropallo ha 19 anni quando, nelle retrovie del fronte carsico, inizia a scrivere il diario della sua guerra, affidando a un quadernetto di scuola il compito di fermare e ricordare gli eventi che lo vedono protagonista.
La Grande Guerra, vista attraverso gli occhi del giovane tenente Tomaso Gropallo, che nell'estate del 1917 fu assegnato al 79° gruppo d'assedio attestato sul Carso. In un diario di appunti, all'ombra di un conflitto che travolge insieme uomini ed entusiasmi, Gropallo annota i suoi ricordi di militare appena ventenne, mentre le truppe italiane sbandano senza guida dopo la rotta di Caporetto. E ad affiorare sono i ricordi di un ragazzo che allo sguardo lucido del testimone mescola lo stupore per una giornata di sole e l'orrore di una guerra che si ostina a non voler accettare, solidale con i suoi soldati, su cui ferma uno sguardo mai «compassionevole» e distaccato, ma al contrario «appassionato» e complice.